“In un terreno, vicino alla Nassa (Supa o Filu), vi è una lapide che ricorda un fatto di sangue. In quel luogo, adesso nel mezzo di un fitto canneto difficilmente accessibile, tanti anni fa, venne ucciso un giovane, Giovannino Panettieri. La madre, za Ciccia, (soprannominata “Ciuciù”), aveva una bottega. Quel giorno era arrivata con la …