Nonostante il tempo sospeso e il futuro prossimo incerto alcune attività dell’associazione in programma sono andate avanti e tantomeno impediscono di progettarne altre, i cicli della natura non hanno in gran conto le vicende umane. Era necessario continuare l’opera di manutenzione degli olivi e del territorio in generale, consolidare i risultati raggiunti, allargare la platea dei sostenitori al progetto e continuare a liberare altri alberi dalla boscaglia. Era giunto anche il tempo di imbottigliare l’olio prodotto con l’auspicio che presto potrete averlo sulle vostre tavole
Va subito detto che la produzione di olio destinata al progetto è stata molto limitata causa le necessarie drastiche potature di formazione e un’annata arida, infatti il raccolto è stato solo da due lotti, ma l’aspetto sociale ha centrato l’obiettivo perché la comunità ha potuto portare al frantoio le proprie olive, a volte anche piccole quantità con non pochi problemi operativi per noi, tutti vogliono ottenere “l’olio di casa”. In totale sono state molite 3.500k di olive per 450k di olio con una resa media di circa il 13%. La qualità, che per noi è aspetto primario, è molto buona e rientra nei parametri dell’olio extra vergine molito a freddo, al di sotto dello 0.8% di acido oleico come attestano i dati del laboratorio di analisi. In sostanza vuol dire che persone addette e macchine impiegate hanno svolto il loro compito a dovere.
Ora guardiamo avanti perché buona parte degli olivi potati lo scorso anno sono in gran forma e ricchi di zagare, di sicuro ci sarà più produzione per noi e per i compaesani oggi motivati a curare le proprie piante e a potarne altre in disuso.
Inoltre nell’ottica della migliore qualità possibile vorremmo inserire nel ciclo produttivo un de-nocciolatore tra la defogliatura/lavaggio e la frangitura/gramola per poter recuperare così il nocciolo (16/18% del totale) che può essere utilizzato come biomassa combustibile e sottrarre all’olio il tannino che innesca un processo di ossidazione enzimatica causa di deterioramento dei perossidi dell’olio. In galleria foto potete vedere quanti olivi abbandonati sono stati ancora potati creando così una zona tagliafuoco a protezione dell’abitato. Tra gli olivi sono state recuperate molte piante di capperi e altre piante che caratterizzano la macchia mediterranea.
Grazie Paolo delle informazioni. Ottimo lavoro. Complimenti a tutti. Viva Stromboli. Ago
Davvero una iniziativa meravigliosa che porterà a godere dei frutti di questa nostra isola rendendola ancora più bella.
Sono molto contenta del lavoro che avete fatto. Spero di riuscire a comperarne almeno due bottiglie,poichè io ho solo un ulivo. Speriamo di vederci presto. Un abbraccio a tutti Luciana di Casa Ippo
Leave a comment